Il Disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo d'ansia caratterizzato dalla presenza di pensieri, impulsi, o immagini ricorrenti e inquietanti (chiamate ossessioni) e/o di comportamenti e pensieri ripetitivi, ritualizzati, che la persona si sente obbligata a mettere in atto (chiamate compulsioni), benché le giudichi assurde e non congrue.
Lo stato emotivo predominante è una marcata ansia tale che i rituali compulsivi vengono mantenuti e rinforzati per l’effetto di riduzione dell’ansia ad essi conseguente.
L’esordio del DOC si colloca solitamente in età giovanile, le cause si ipotizzano essere legate sia a fattori biologici (disfunzione del lobo frontale) sia a fattori psicologici.
Il decorso in genere è cronico con esacerbazioni; la complicanza più frequente è la depressione secondaria.
In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli, esse causano disagio marcato, fanno consumare tempo o interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico) o con le attività o relazioni sociali usuali.
La terapia del DOC richiede un approccio combinato farmacologico e psicoterapeutico. Dal punto vista psicofarmacologico un ruolo centrale è svolto dagli inibitori della ricaptazione della serotonina, mentre appare sempre indicato un percorso psicoterapeutico teso alla ridefinizione delle dinamiche inconsce e dei tratti personologici che sottendono tale disagio.