Questo lavoro nasce da due incontri: il primo è quello, sempre più frequente nella pratica clinica, di quadri psicopatologici di “funzionamento al limite” (del dicibile, del rappresentabile verbalmente) caratterizzati da elementi sintomatologici e modalità relazionali di coloritura psicotica che convivono in maniera parassitaria, sinciziale o dispotica con registri nevrotici; il secondo è la riscoperta après-coup di un interesse lontano nel tempo, lo studio dei miti greci.
Ciò premesso, lo scopo dello scritto è quello, dopo una revisione “anamnestica” del mito di Dioniso, di confrontare la storia del dio “nato due volte” con materiale clinico alla ricerca di un possibile eidos comune.