La finalità della psicoterapia è di alleviare le difficoltà della persona, attraverso un percorso che tramite la parola, porti a mettere in maggiore contatto la persona con le proprie fantasie, le proprie emozioni, le proprie sensazioni, i propri pensieri. La relazione terapeutica promuove la consapevolezza di sé, la capacità di dare un senso alle cose e la sicurezza nella proprie capacità. Questo percorso dipende dalla storia della persona, dalla sua personalità, ma anche dall'incontro emotivo col terapeuta. Una volta concordata la necessità di una psicoterapia, terapeuta e paziente e, trattandosi di bambini e adolescenti, i genitori, concordano orari e numero delle sedute settimanali che, in linea di massima, non subiranno modifiche.
Quando dei genitori chiedono una consulenza psicologica per il loro bambino, dopo una prima raccolta anamnestica, riguardo le tappe dello sviluppo psicomotorio del bambino (parto, svezzamento, inserimento scolastico, separazioni) la prima cosa da fare è passare ad una fase osservativa diretta del bambino. Questa fase, si svolge in un ambiente accogliente e adatto ad un bambino, in modo che il piccolo possa scegliere come comunicare col terapeuta, se attraverso parole, gioco, disegni. Tali incontri di osservazione (3 o 4) del piccolo permettono di differenziare il carattere patologico o maturativo di un dato comportamento, le risorse complessive del bambino e la conseguente scelta di un trattamento psicoterapeutico (individuale o di gruppo).
L’adolescenza sappiamo per esperienza essere un momento molto problematico del ciclo di vita. Momento in cui si aprono questioni nuove che poggiano su altre precedenti. Tappe non superate e problematiche mal risolte nell'infanzia riesplodono nell'adolescenza spesso con manifestazioni preoccupanti. La difficoltà maggiore per avviare un percorso di psicoterapia con un adolescente, oltre alla delicatezza della costruzione di uno spazio privato, è la necessità di una scelta autodeterminata alla terapia. Un bambino può essere portato in terapia, ma un adolescente no. Spesso anzi la problematica adolescenziale si manifesta come una rottura traumatica del rapporto con i genitori e con il bambino che si era, con un rifiuto forte nei confronti di tante cose. Importante allora è la costruzione di un legame di fiducia con l’adolescente e contemporaneamente con i genitori che lo affidano.